Il comportamento animale ed il fatto che troppo spesso non sappiamo comprenderlo ne tantomeno interpretarlo, ha portato (ed in molto paesi accade ancora) alla soppressione dell’animale stesso.
Emozioni primarie come la paura, aggressività, stress e depressione non sono gestibili per un animale a differenza dell’uomo.
Dopo anni come Floriterapeuta posso dire che gli animali, esattamente come i bambini e le piante, rispondono in maniera più rapida ad un trattamento e questo proprio perché vivono le emozioni in maniera spontanea, senza sovrastrutture mentali; non quindi la necessità di integrare o accettare l’emozione che stanno vivendo per poi esprimerla in modo compiuto ed intenso come accade a noi umani.
Sempre più nel mondo della veterinaria ed anche dell’addestramento di cani i Fiori di Bach vengono utilizzati da professionisti e soprattutto quando dobbiamo ridurre lo stress.
Tengo a sottolineare che quando si manifesta un comportamento anomalo nel nostro animale, la prima cosa da fare è consultare il veterinario così da escludere problematiche che possono derivare da un problema fisico.
Inoltre è da tenere presente che parte di questo comportamento anomalo è da attribuire al proprietario o all’ambiente in cui vive….è qui che possono divenire fondamentali i consigli di un educatore cinofilo che ci insegna a non umanizzare i sentimenti dei ns pelosi e a distinguere se un comportamento, anche se risultasse spiacevole per noi, faccia parte della sua natura intrinseca o se invece è patologico.
La stretta collaborazione tra veterinari, educatori e Floriterapeuti oltre che essere un sogno sarebbe davvero necessaria a permettere una corretta soluzione al problema comportamentale dell’animale!
IL COUNSELING UOMO-CANE
Gli animali da compagnia svolgono sempre più un ruolo importante nella nostra vita, vedi il crescente numero di questi nelle nostre case, e le problematiche che sorgono nella convivenza con gli amici pelosi permette varie forme di applicazione nella relazione d’aiuto quale è il Counseling (https://www.tueiltuofiore.com/2019/07/20/posso-spiegarti-cose-counseling/)
La convivenza sempre più stretta con gli animali, intendendo qui cani e gatti, rende la nostra relazione con questi molto più stretta che in passato con la conseguenza che tra noi e loro si crea una profonda empatia, una simbiosi emozionale.
Inoltre l’insieme rappresentato dalle persone che compongono una famiglia e l’animale con cui questi vivono può essere considerato come un vero e proprio sistema dove la condizione dell’animale stesso può essere, da molti punti di vista, paragonato a quello di un bambino piccolo e quindi che assorbe ed esterna energie emozionali e spesso evidenziando meccanismi e tematiche emozionali incosce ed irrisolte.
Se poi aggiungiamo che il mettersi nella posizione di “educare il cane” ci pone di fronte alle nostre eventuali problematiche di relazione con l’autorità, l’autorevolezza e le posizioni di potere.
In tutto questo contesto il ruolo del counselor non è poi così distante da quello del counselor che opera in ambito di relazioni familiari o di coppia. La problematica in più è che ci si deve relazionare con una “persona” di specie diversa dalla quale si dovranno saper interpretare i comportamenti, gli atteggiamenti, il linguaggio non verbale, le modalità comunicative.
Il facilitatore quindi assume il ruolo di portavoce in quanto il custode
dell’animale spesso non ne è consapevole.
(da Il Counseling UOMO-CANE, All’interno del paradigma Transpersonale di E. Grassi)